Articolo di Luisella Fumagalli
LA VISIONE etimo: latino visionem da videre, vedere.: funzione sensoria per la quale gli occhi pongono uomini e animali in rapporto col mondo esteriore per mezzo della luce; vista e apparizione di cose soprannaturali in sogno o in momenti di grande astrazione della mente.
La visione è legata all’idea del vedere qualcosa dentro di noi e all’esterno.
L’idea è la chiave che dà una colorazione alla visione.
L’idea è formata da un intreccio di pensieri, normalmente appresi, e che ci danno una visione del mondo in cui viviamo, un’interpretazione di ciò che è possibile o impossibile ed influenza la nostra percezione.
Il pensiero, l’elaborazione dell’esperienza, la conoscenza, sono elementi formanti della visione che poi andremo a sperimentare e questo sarà conforme con l’idea che ci siamo fatti.
Per questo motivo avere un informazione su come è formato l’essere umano, non solo fisicamente, ma anche vibrazionalmente può essere un elemento determinante che contribuisce ad una visione che puo’ cambiare la nostra vita.
In questo breve scritto voglio stimolare una riflessione su :

cosa è una visione?
conosco la visione in cui mi sto muovendo?
Posso cambiare la mia visione?
Cosa significa adottare una visione più ampia?
Integrare l’anatomia vibrazionale, lo studio delle energie, delle frequenze alla conoscenza del corpo fisico è un modo per capire la relazione che esiste fra i due e scoprire che in verità il corpo fisico è l’espressione di una gamma di vibrazioni che attengono alla materia, a ciò che conosciamo come materia. Le modalità, le possibilità di intervento sono molteplici e a seconda della sensibilità individuale, del momento che la nostra anima sta vivendo, il punto di partenza per curarci può essere fisico, emozionale, mentale, divino, sapendo che ogni intervento ha un riflesso su tutto quanto.
Nella visione in cui il corpo vibrazionale è UNO esso reagisce naturalmente come UNITA’ e si ha sempre un riflesso inevitabile su ogni piano dell’essere.
Divenire quindi coscienti della visione che abbiamo accettato e in cui ci muoviamo è un passo importante per comprendere noi stessi, la nostra vita e poterla cambiare se non ci piace.

L’immaginazione è uno strumento potente del nostro essere creatori, poiché nel momento in cui riusciamo ad immaginare qualcosa essa diviene possibile.
La visione è spesso collegata con l’immaginazione che nutre l’anima. Vediamo anche nei bambini come l‘immaginazione porta gioia nel gioco.
L’immaginazione ci porta a crescere tramite: l’arte che reca la bellezza, la meraviglia di nuove scoperte per il bene di tutti, l’ampliamento delle coscienze e dei potenziali che si celano nel profondo, viaggi in mondi sottili che nascondono segreti di vita, l’estasi dei mistici , l’amore che trascende ogni limite
Ma quanto è limitata la nostra immaginazione?
Ci viene continuamente chiesto di stare coi piedi per terra, di non perderci nei sogni, di essere realistici ecc.., ma da quale visione nasce tutto ciò? Che cosa significa?
Senza immaginazione non c’è creazione, come si può arrivare a dire che è una perdita di tempo?
Questa affermazione è solo il risultato di una società malata che odia l’essere umano, lo vede come una macchina, come qualcosa che è buono e giusto solo se è utile al mantenimento del proprio stato. Un mondo dove la competitività, l’apparire, l’avere, possedere oggetti e persone che devono essere controllate, rese obbedienti, prevedibile e che punisce , emargina, uccide chi insegue un altro tipo di visione, è veramente malato, pericoloso non solo per la natura, ma anche per l’essere umano che ama la natura di cui si sente parte.

In questo folle mondo viene accettata solo la creatività che serve a produrre profitto, prodotti per il consumismo, strumenti di guerra, laboratori di ricerca su armi biologiche, strumenti di potere e di abuso dei corpi e delle menti.
Riusciamo ad immaginare un altro mondo? O siamo succubi di ciò che ci viene raccontato?
Certo immaginare qualcosa non è sufficiente per manifestarla, occorre anche la Volontà, motore che porta all’azione per poi vedere apparire ciò che si è immaginato e poterne godere.
Non ci sono limiti nell’immaginario, ed ogni cosa che riusciamo ad immaginare può essere realizzata. Quando entriamo nel modo fisico, dove le frequenze sono più lente, più dense, incontriamo i limiti della materia ma di nuovo in una visione più ampia ciò che non si palesa nel fisico lo possiamo vedere sui piani più sottili.

La coscienza di se stessi come creatori è l’occhio dell’anima che illumina il mondo interiore e colora il modo di guardare, percepire il mondo.
Articolo di Luisella Fumagalli
Note: l’immagine in evidenza è tratta da “Sacred Mirrors:the Visional Art of Alex Grey” ed. Inner Traditions International, Rochester, Vermont. 1990