I Fiori di Bach: una introduzione

di Danilo Marzorati
La vita del Dott. Edward Bach
Edward Bach

Edward Bach nasce a Moseley, presso Birmingham, nel 1886 e compie gli studi di medicina a Londra. Per molti anni svolge un lavoro di ricerca sull’influenza della batteriologia nelle malattie croniche.
Questo lavoro gli permette di prendere coscienza che esistono tipi precisi di personalità collegati a tipi diversi di malattie, indipendentemente dai sintomi fisici che si manifestano nei pazienti. Lavorando dapprima con vaccini e successivamente
con i principi omeopatici, si incammina verso la scoperta dei rimedi floreali. Egli realizza che questi ultimi possono favorire l’armonizzazione degli squilibri emozionali, che considera essere la causa reale delle malattie fisiche.

Nel 1930, decide di abbandonare la sua pratica medica, coronata di successi e riconoscimenti, sia nell’ambito della medicina ufficiale che di quella omeopatica, per partire alla ricerca, nella sua amata campagna del Galles, di piante e alberi che divennero poi noti con il nome di “Dodici guaritori ed altri rimedi”.

Ogni fiore incarna la forza positiva ed armonizzante di uno stato emozionale negativo, come paura, risentimento o disperazione. Al fine di trasferire tale forza di guarigione nel paziente, Bach prepara degli estratti a partire dai fiori.Questi estratti,
opportunamente diluiti, possono servire da rimedi. Egli è consapevole che mano a mano che gli umori negativi si trasformano, il paziente recupera la salute.

Le qualità di guarigione degli estratti furono spiegate da Bach in termini di una filosofia di vita, che percepisce la persona come costituita da molto più che il corpo fisico esteriore, trattato dalla medicina ufficiale. La malattia, egli suggerisce, è
un messaggio del nostro essere interiore che ci invita a trasformare il nostro modo di vivere ed i nostri schemi mentali. La finalità prima dei rimedi floreali è aiutarci a cambiare e a riscoprire un modo di vivere realmente pieno di gioia.

Bach’s Center

AI termine del proprio lavoro di ricerca, Bach è giunto ad individuare trentotto rimedi floreali, che coprono la totalità degli stati d’animo da armonizzare ed egli può affermare “La mia opera è compiuta, la mia mismione in questo mondo è finita”, Poche settimane dopo, il 27 Novembre del 1936, Edward Bach muore nel sonno, nella sua casa di Mount Vernon, Sotwell, Gran Bretagna,

I 38 fiori ed i loro effetti
I 38 fiori

Alla base della floriterapia vi è la affermazione che la “… Vita è armonia, uno stato dell’essere in ritmo, e che la malattia è discordanza, ossia, quando una parte del tutto non vibra all’unisono…”. La personalità del paziente è, perciò, di gran lunga più importante dei sintomi fisici e ciò che va curato non è tanto il sintomo fisico, quanto essenzialmente la condizione psicologica ‘che ha determinato il disturbo stesso.

I 38 rimedi, individuati da Bach, prendono il nome dal fiore che li origina, e sono classificati in 7 gruppi principali:

1- Per la PAURA; 2 – per INCERTEZZA); 3 – per la MANCANZA DI INTERESSE PER IL PRESENTE; 4 – per la SOLITUDINE; 5 – per l’IPERSENSIBILITA”; 6 – per lo SCORAGGIAMENTO e per la DISPERAZIONE; 7 – per la CURA ECCESSIVA PER GLI ALTRI.

Ognuno dei trentotto fiori, o la loro combinazione, si riferisce a stati emozionali universali che possono dare origine ad una malattia fisica, attraverso i quali tutti gli esseri umani possono passare in qualche momento specifico della loro vita. Lo stato d’animo negativo è una conseguenza, secondo Bach, del conflitto tra aspirazioni dell’Anima e desideri della personalità. Il rimedio agisce, non combattendo lo stato d’animo negativo, ma rafforzando il positivo, e quindi armonizzando, riequilibrando.( Es. nello stato d’animo della paura viene rafforzato il coraggio, in quello della disperazione, la capacità di coltivare la speranza).

La terapia consiste nell’analisi dello stato mentale negativo e nell’assunzione delle essenze floreali corrispondenti.

Le parole semplici con le quali sono descritti gli stati mentali che i fiori equilibrano hanno lo scopo di rendere accessibili i rimedi, non solo ai medici, ma a tutti; perché qualsiasi persona possa capirli, senza interferenze intellettuali, né di qualsiasi altro ordine.

Danilo Marzorati