La coordinazione motoria

di Claudia Meregalli

L’educazione al movimento consente di identificare le disarmonie strutturali (vedi foto) e permette di recuperare la funzionalità articolare e un benessere generale, ma non solo, perché liberare il corpo significa liberare anche la mente.

Secondo il dizionario la coordinazione dei movimenti, in fisiologia, è un’attività del sistema nervoso centrale che regola il sincronismo e l’entità della contrazione e del riallungamento dei muscoli rendendo possibili movimenti complessi.
A questo concetto occorre aggiungere il concetto di coordinazione tra:
destra e sinistra
alto e basso
avanti e dietro

Da recenti studi, come una Ricerca della Università di Milano Bicocca con l’Istituto Carlo Besta di Milano, pubblicata sulla rivista Human Movement Science, si è trovata una correlazione tra il problema della dislessia e quello della motricità; superare la difficoltà nella fluidità dei movimenti nella scrittura può essere utile, specialmente attraverso l’educazione al ritmo musicale.

Inoltre, è stato riscontrato nei bambini il disturbo della coordinazione motoria (disprassia); si tratta di un disturbo neuro evolutivo. Una evidente incapacità di eseguire movimenti anche semplici con efficacia e/o poco dispendio di energia. Il bambino è “impacciato” e peggiora con l’andare del tempo, con un impatto negativo anche sull’apprendimento scolastico. La mancanza di coordinazione si manifesta attraverso “difetti” della coordinazione muscolare che comportano irregolarità nei movimenti sino alla incapacità di stare in equilibrio in posizione statica.

Ma non sin tratta di un problema solo dell’infanzia. Le abitudini quotidiane, che siano a causa del lavoro, della gestione della casa, dei passatempi, ecc., ci portano ad una routine che penalizza la mobilità complessiva del corpo umano e non ci consente di prestare attenzione a come una parte, o più parti di esso, venga penalizzata.

Ciò che viene proposto in sede di seminari e di corsi è di portare l’attenzione a noi, a verificare se e quanto abbiamo perso delle nostre possibilità motorie, a sperimentare come fare per mantenerle o recuperarle. Senza giudizi, ma con la gioia di mettersi in gioco e superare le abitudini che ci penalizzano: un lavoro di sperimentazione per testare la nostra possibilità di mobilizzazione e di coordinazione.
Il recupero avviene progressivamente, coinvolgendo prima gli arti inferiori e poi quelli superiori. Senza dimenticare il rapporto tra la parte anteriore e posteriore del corpo.
Recuperare la coordinazione consentirà di fare meno fatica e faciliterà le attività quotidiane.

Claudia Meregalli